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Azione 2.4d Valorizzare l’architettura e gli agglomerati d’interesse culturale e testimoniale del Secondo Novecento

Azione 2.4d Valorizzare l’architettura e gli agglomerati d’interesse culturale e testimoniale del Secondo Novecento

Creato il: 13/01/2021

Aggiornato il: 05/05/2022


 

> Descrizione  
Il paesaggio urbano storico non è costituito solo dall’eredità più antica della città (le parti centrali, gli edifici storici) ma anche dal patrimonio moderno e contemporaneo che ha contribuito a dare forma e connotazione alla città nella sua totalità.
 
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L’impianto urbanistico degli agglomerati d’interesse culturale e testimoniale del Secondo Novecento e le architetture d’interesse culturale e testimoniale del Secondo Novecento sono importanti testimonianze della tensione verso la modernità che la città ha dimostrato nel Novecento. Le parti di città che ne derivano sono ricche di dotazioni e attrezzature pubbliche e ancora oggi dimostrano un buon bilanciamento tra edificato e spazio aperto. L’impianto urbanistico, le tipologie edilizie sviluppate e il linguaggio architettonico utilizzato sono da valorizzare come eredità formale e concettuale attraverso il mantenimento dell’equilibrio tra gli spazi pubblici e privati, la persistenza dei caratteri culturali e testimoniali degli edifici, con particolare riferimento agli spazi comuni, e una adeguata cura e manutenzione dei luoghi, anche attraverso il concorso dei cittadini.
 
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Gli edifici facenti parte di questo periodo presentano un’ampia gamma di tecnologie costruttive e materiali, anche di tipo sperimentale, e pertanto il recupero dell’edificio deve essere valutato in funzione delle caratteristiche specifiche. Si persegue un completo utilizzo degli edifici e una valorizzazione della memoria storica dei luoghi, consentendone l’adattabilità alle mutate esigenze insediative nel rispetto dell’impianto urbanistico e dei caratteri architettonici originari, desumibili dalle ricerche d’archivio.
 
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> Definizione  
Edifici d'interesse culturale e testimoniale del Secondo Novecento (CTN): edifici individuati sulla base dell'attenzione e del riconoscimento critico loro attribuito dalla letteratura di settore e dagli organi competenti (Ministero Beni Culturali e Istituto Beni Culturali), realizzati a partire dal 1950 fino alla fine del secolo scorso. Gli edifici d'interesse culturale e testimoniale del Secondo Novecento sono parte degli Edifici d’interesse individuati dal Piano e descritti nell’Azione 2.4 c >>.
 
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Agglomerati d’interesse culturale e testimoniale del Secondo Novecento: parti di città pianificate con strumento urbanistico attuativo per la realizzazione di edilizia residenziale pubblica e riconosciuti dalla letteratura come significativi.
 
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> Campo di applicazione  
L’azione si applica ai seguenti elementi del Catalogo dati cartografici:
  • Agglomerati d’interesse culturale e testimoniale del Secondo Novecento >>;
e ai seguenti elementi della Tavola dei vincoli - Testimonianze storiche e archeologiche >>:
  • edifici d’interesse e pertinenze - edifici d'interesse culturale e testimoniale del Secondo Novecento - (CTN)
     
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> Indirizzi per le politiche urbane  
Il Comune promuove progetti di rivitalizzazione e recupero degli spazi comuni e pubblici degli agglomerati d’interesse del Secondo Novecento, favorendo la valorizzazione dell’interesse testimoniale e culturale anche attraverso percorsi di condivisione e partecipazione della cittadinanza e delle professionalità specifiche (università, ordini professionali).
 
2230
Il Comune integra le politiche di valorizzazione degli spazi comuni e pubblici appartenenti agli agglomerati del Secondo Novecento o all’architettura di valore culturale e testimoniale del Secondo Novecento con le politiche di tutela dei portici, con particolare riferimento alla candidatura Unesco.
 
2231
Il Comune promuove la manutenzione degli edifici del Secondo Novecento di proprietà pubblica, in collaborazione con gli enti gestori, anche attraverso nuove forme abitative (vedi Azione 2.1c >>).
 
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> Condizioni di sostenibilità per gli interventi urbanistici  
Negli agglomerati d’interesse culturale e testimoniale del Secondo Novecento non sono ammessi interventi di Addensamento o sostituzione urbana mentre sono ammessi interventi di Ristrutturazione urbanistica che, nel rispetto dei caratteri del disegno urbanistico originario, consentano interventi di miglioramento delle prestazioni degli edifici, con particolare riferimento all'accessibilità e alla qualità antisismica. Le proposte progettuali dovranno valorizzare gli edifici d’interesse, qualora presenti nell’area di intervento, e riqualificare gli spazi pubblici adiacenti.
 
2233
E’ ammesso l’Addensamento e sostituzione urbana esclusivamente nel caso di Piani attuativi di
iniziativa Pubblica, nel rispetto dei caratteri del disegno originario.
 
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> Prescrizioni per gli interventi edilizi  
Per gli edifici d'interesse culturale e testimoniale del Secondo Novecento - CTN sono consentiti interventi di Qualificazione edilizia con le seguenti prescrizioni:
  • la Qualificazione edilizia trasformativa è ammessa esclusivamente nei casi in cui le condizioni di stabilità dell’edificio, a seguito di verifica effettuata dal tecnico abilitato, risultino caratterizzate da gravi e diffusi dissesti statici delle strutture o da un grave deficit di sicurezza nei confronti delle azioni sismiche, calcolato a seguito della valutazione globale secondo quanto specificato nel Regolamento edilizio;
  • il progetto deve rispettare le caratteristiche tipologiche, morfologiche ed architettoniche dei piani attuativi di riferimento;
  • deve essere mantenuto l’equilibrio tra gli spazi pubblici e privati e la persistenza dei caratteri culturali o testimoniali degli edifici, con particolare riferimento agli spazi comuni.
     
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Gli edifici sottoposti a vincolo ai sensi degli artt. 10 e 12 del Codice (Dlgs 42/04 e s.m.) sono soggetti all’autorizzazione della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici.
 
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Nei restanti edifici degli agglomerati d’interesse culturale e testimoniale del Secondo Novecento sono ammessi interventi di qualificazione edilizia conservativa e trasformativa nel rispetto dell'assetto urbanistico definito dallo strumento urbanistico attuativo e nel rispetto del mantenimento degli usi non residenziali che riguardano interi edifici, quali in particolare pubblici esercizi, strutture ricettive, servizi ricreativi, servizi sociali e di interesse generale.Pertanto negli edifici interamente adibiti ad usi non residenziali di cui sopra non è ammesso il cambio d’uso verso la funzione residenziale (A1 e A2).
 
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Categorie: 2.4 Conservare i caratteri del paesaggio storico urbano rinnovandone il ruolo (2.4a - 2.4d)