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1. Ex scuole Ferrari
1. Ex scuole Ferrari
Creato il: 15/10/2021
Aggiornato il: 07/04/2022
La presente scheda-norma, riferita ad un intervento per il quale è stata presentata richiesta di titolo edilizio in data 03/04/2021, decade alla conclusione dell’istruttoria per il titolo sopra richiamato. Lo strumento di riferimento normativo è il Rue in vigore dal 04/04/2016 e valido quindi anche per il presente intervento ricompreso nel POC "Rigenerazione di Patrimoni Pubblici" approvato in data 07/03/2016 e in vigore dal 6/4/2016, fatte salve le norme sulla sicurezza e la disciplina sovraordinata (fonte esterna all'Amministrazione) nel frattempo intervenute.
Assetto urbanistico
L’area, sita nel Quartiere Savena, di superficie pari a circa 2.500 mq, si colloca al margine orientale della fascia pedecollinare, fra il tracciato storico della ferrovia Bologna-Firenze e via Toscana. In relazione all'Accordo di programma in variante alla pianificazione territoriale e urbanistica tra Comune di
Bologna, Provincia di Bologna e Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A. finalizzato al miglioramento della qualità dell'offerta di strutture scolastiche nel quartiere Savena – Zona San Ruffillo (PG 113049 del 25/05/2004), sull'area si prevede la realizzazione di un comparto a destinazione mista residenziale,
direzionale e commerciale.
Carichi insediativi – Parametri e indici urbanistici
La Su complessiva è di 3.750 mq.
Destinazioni d'uso
Gli usi si articoleranno nel seguente modo:
Funzione abitative A:
- (1a) 70% della Sul complessiva.
Funzioni direzionali, finanziarie, assicurative, artigianali di servizio, funzioni commerciali, ecc. B:
- (3b) 20% della Sul complessiva;
- (4d) 10% della Sul complessiva.
Dotazioni
Le dotazioni dovute saranno monetizzate.
Misure per la sostenibilità
Le misure per la sostenibilità, come di seguito riportate, sono da recepirsi in fase di progettazione degli interventi e costituiscono elemento di valutazione al fine del rilascio del titolo abilitativo.
Strumenti e modalità di attuazione
La trasformazione urbanistica è attuabile attraverso intervento diretto.
> Misure per la sostenibilità
L’intervento deve rispettare i requisiti stabiliti nelle Misure per la sostenibilità sotto riportate. Devono inoltre essere rispettati i requisiti stabiliti dal Rue vigente al momento dell’approvazione del Poc "Rigenerazione di Patrimoni Pubblici" già richiamato. Oltre alle Misure di sostenibilità che seguono, la progettazione dell’intervento deve tenere conto anche delle prescrizioni derivanti dai vincoli e dalle tutele.
Aria
Tenuto conto dell'aumento del traffico veicolare, come misure di mitigazione e/o compensazione dovranno essere previsti anche tetti e pareti verdi. Il progetto del verde interno all’area dovrà prevedere la messa a dimora di specie arboree particolarmente vocate per l'assorbimento degli inquinanti gassosi. Tali specie potranno essere scelte tra quelle indicate nell'allegato tecnico del progetto del Comune di Bologna GAIA-Forestazione urbana.
Rumore
La trasformazione dovrà garantire il rispetto dei limiti della classificazione acustica che, in ragione dei nuovi usi previsti, non saranno quelli della I classe ma, in analogia ai comparti limitrofi, quelli della IV classe acustica. A tal fine dovrà essere predisposto uno studio acustico che, sulla base di una campagna fonometrica finalizzata a quantificare le immissioni sonore indotte dalle limitrofe infrastrutture, dovrà verificare se sarà possibile insediare tutta la capacità edificatoria prevista per tale comparto, dimostrando il pieno rispetto in facciata ai nuovi ricettori di progetto dei limiti di IV classe acustica senza considerare, per gli usi residenziali. le fasce di pertinenza acustica infrastrutturali. La progettazione dei nuovi usi dovrà essere orientata a minimizzare l’esposizione al rumore proveniente dalle infrastrutture, sia attraverso il maggiore arretramento possibile da via Toscana e la collocazione su tale fronte di funzioni non residenziali, sia nell’idonea gestione degli affacci degli usi residenziali sui diversi fronti dell’edificio. Dovranno essere verificate le ricadute acustiche indotte dalla trasformazione nei confronti dei ricettori limitrofi, sia in termini di traffico veicolare indotto, sia in termini di eventuali nuove sorgenti puntuali (in tal caso la verifica andrà condotta anche in riferimento ai livelli differenziali). Nella riunione del Collegio di vigilanza dell'Accordo di programma sottoscritto in data 25 maggio 2004, tenutasi il giorno 23 febbraio 2016 al fine di valutare la sostenibilità di una soluzione progettuale differente da quelle ipotizzate nell'Accordo, è stato esaminato uno studio acustico predisposto a cura del soggetto attuatore. Lo studio ha verificato la possibilità di insediare sull'area la capacità edificatoria prevista, rimandando ad un successivo approfondimento, costituito dalla DPCA, da prodursi in sede di richiesta di Permesso di costruire, la verifica delle soluzioni architettoniche più adatte a garantire il pieno rispetto dei limiti acustici sopra richiamati.
Acque superficiali
Le misure di sostenibilità ai fini dell’approvvigionamento idrico dovranno prevedere un controllo dei consumi, rispettando il livello prestazionale migliorativo con un consumo massimo domestico di 130 l/ab/g. Le strategie che si intenderanno adottare dovranno essere sviluppate e descritte nella fase di presentazione dei Pua, con successivi approfondimenti tecnici in fase di richiesta del titolo edilizio per le trasformazioni che prevedono tale iter approvativo, o direttamente nella fase di richiesta del titolo edilizio nei casi in cui la trasformazione non necessita di un Pua. Tale livello prestazionale potrà essere garantito attraverso l’impiego delle modalità indicate nella scheda tecnica di dettaglio dE9.1 del Rue. Si specifica che per gli usi non domestici il consumo stimato dovrà essere parametrizzato al consumo domestico, come avviene per gli scarichi. Le misure di sostenibilità per la tutela qualitativa delle acque reflue dovranno prevedere la realizzazione di reti separate, come da requisito A5.1 comma 1 dell’art. 55 del Rue, con recapito alla fognatura pubblica mista delle acque nere. Il recapito nella fognatura mista delle acque bianche potrà essere consentito solo nel caso in cui risulti tecnicamente ed economicamente impossibile, nell'ordine: il loro riuso, la predisposizione di sistemi di drenaggio nel terreno o il recapito nel reticolo idrografico superficiale. In quest'ultimo caso eventuali problemi altimetrici potranno essere superati con adeguate dotazioni impiantistiche in uscita dalla laminazione e non dovranno di norma costituire motivo di non allacciamento. Nelle trasformazioni in cui è prevista, la laminazione delle aree private dovrà essere separata da quella delle aree pubbliche. Inoltre, è necessario prevedere quanto segue: ai fini del controllo delle portate massime, congiuntamente all’Autorità di Bacino Reno, dovrà essere valutata la necessità di predisporre adeguati sistemi di laminazione, dimensionati con riferimento alle prescrizioni dello PSAI Idice.
Suolo, sottosuolo e acque sotterranee
Qualora durante la realizzazione degli scavi previsti, dovessero essere rilevate situazioni anomale e di potenziale contaminazione, il proponente dell’intervento dovrà attivarsi ai sensi dell’art. 242 del Dlgs 152/06 e ss.mm. e ii. Verde e spazi aperti Nel caso venga previsto il riassetto del cortile, nelle fasi progettuali esecutive dovrà essere presentato un progetto del verde secondo i regolamenti vigenti. Eventuali abbattimenti per motivi edilizi dovranno essere compensati.
Energia
I nuovi edifici dovranno raggiungere almeno la classe energetica “A”, come definita dalla normativa regionale. Per gli edifici soggetti ad ampliamento o riqualificazione dovranno essere rispettati i singoli requisiti minimi di prestazione energetica secondo la normativa regionale e il Rue vigente e dovranno essere rispettati gli obblighi di produzione di energia da fonti rinnovabili (integralmente attraverso impianti solari, se possibile), separatamente per l'energia termica e l'energia elettrica. Si precisa che i nuovi edifici, realizzati dal 1° gennaio 2017 per quelli ad uso pubblico e dal 1° gennaio 2019 per tutti gli altri, dovranno avere le caratteristiche di edifici ad energia quasi zero, come definite dalla norma regionale. Relativamente agli immobili vincolati dovranno essere considerate tutte le possibili misure architettoniche, edilizie ed impiantistiche che consentano l'adozione delle misure per la sostenibilità senza che la loro applicazione porti ad una alterazione inaccettabile del carattere o aspetto storico-culturale ed artistico degli edifici, come previsto al comma a) del paragrafo 3.6 della DAL 156 del 2008.
Elettromagnetismo
Relativamente alle alte frequenze, la trasformazione dovrà essere sviluppata in modo da garantire il rispetto dei valori di attenzione e obiettivi di qualità definiti dalla normativa. Se sono presenti impianti nelle aree circostanti, pertanto, in sede di presentazione del permesso di costruire dovrà essere valutata, a seguito di analisi aggiornate sullo stato effettivo dell’impatto elettromagnetico, la compatibilità tra lo stato di fatto elettromagnetico vigente ed il progetto edilizio. Il Comune verificherà gli approfondimenti svolti dal proponente e le relative conclusioni; il permesso a costruire potrà contenere specifiche prescrizioni. Laddove si dovesse ravvisare la presenza di campi elettromagnetici superiori ai valori di attenzione stabiliti dalla normativa vigente, le aree in oggetto non dovranno essere destinate alla permanenza di persone per più di 4 ore giornaliere. Relativamente alle basse frequenze, tutte le Distanze di Prima Approssimazione (DPA ai sensi di legge) associate alla rete di trasporto, distribuzione e produzione dell'energia elettrica esistenti o di nuova realizzazione, anche a servizio degli impianti di produzione di energia rinnovabile, non devono interessare zone in cui è prevista la presenza di persone per periodi superiori a 4 ore giornaliere. Qualora non sia possibile eliminare l'interferenza delle DPA con le aree in cui è prevista la permanenza di persone per periodi superiori a 4 ore/giorno, è necessario schermare gli elementi che provocano le emissioni. Tutte le eventuali nuove linee a media tensione (Mt) devono essere realizzate in cavo interrato e ad elica visibile (elicord). La realizzazione di nuove cabine Mt/Bt deve essere conforme a quanto previsto nell'articolo 55.1.3.2 del RE.
Rifiuti
La rimozione dei rifiuti presenti nelle aree dovrà essere effettuata nel rispetto della normativa in materia. In relazione alle eventuali demolizioni e ai conseguenti volumi di materiale di varia natura che si origineranno, la sostenibilità della trasformazione è condizionata al rispetto delle seguenti pratiche: demolizione selettiva, cioè già al momento della demolizione le tecniche utilizzate sono tali da consentire una prima separazione tra i diversi materiali costituenti gli edifici (legno, vetro, metalli, laterizio, calcestruzzo,…); verifica della possibilità di riutilizzo in sito degli inerti prodotti dalle demolizioni per la realizzazione di opere e interventi preventivamente individuati; utilizzo, per la realizzazione del nuovo intervento, di materiale proveniente da impianto di recupero di inerti da demolizione, in relazione agli usi e alle diverse caratteristiche nei singoli componenti l'intervento (sottofondi, vespai, strutture, ecc.). Ai fini della sostenibilità della gestione dei rifiuti dovranno essere previste diverse misure di tipo progettuale e gestionale che andranno definite, ad una scala adeguata di progettazione, nei Pua e nei titoli abilitativi successivi. Le strategie progettuali e gestionali da attuare dovranno avere come riferimento gli obiettivi di raccolta differenziata previsti dalla normativa nazionale e dalla pianificazione regionale in materia. Per l'efficacia di tali misure occorrerà, in particolare per gli eventuali usi commerciali, che siano definite le modalità di dettaglio della raccolta, finalizzate a massimizzare i risultati, in accordo con l’amministrazione comunale e il gestore del servizio pubblico rivolte sia agli operatori sia ai fruitori.
Il piano di monitoraggio
Il Piano di Monitoraggio riveste particolare importanza al fine di verificare e controllare l'attuazione delle trasformazioni previste, nonché le ricadute a livello ambientale e territoriale. Attraverso il monitoraggio è possibile verificare in itinere la sostenibilità di quanto in programma, intraprendendo eventuali azioni correttive. I valori degli indicatori sotto riportati dovranno essere prodotti/aggiornati dagli attuatori al momento della presentazione della richiesta del titolo edilizio. Resta inteso che non tutti gli indicatori saranno pertinenti al progetto presentato, pertanto dovranno essere calcolati solamente quelli di interesse.
Categorie: Interventi diretti previsti dalla pianificazione previgente (azione1.1.c)