Con Classificazione del territorio si definisce la tavola che rappresenta l'articolazione del territorio in aree, secondo due livelli diversi:
un primo livello, più ampio, dove si identificano tre tipologie di Territorio Urbano in base alle loro caratteristiche attuali e agli orientiementi di pianificazione, come definito all'interno del Quadro normativo:
- Territorio urbano da strutturare, ossia le aree oggetto di forti trasformazioni urbanistiche
- Territorio urbano strutturato, ossia le aree che hanno già una loro vocazione e un loro uso, ma che necessitano di interventi volti a riqualificarle, consolidarle o preservarle.
- Territorio rurale, ossia le aree più naturali di interesse agricolo, paesaggistico ed ecologico
un secondo livello, più specifico, dove, per ognuna delle tipologie precedenti, si vanno a definire degli Ambiti in base ai caratteri insediativi, allo stato di conservazione, al livello delle dotazioni ed al mix funzionale, come indicato sempre nel Quadro normativo:
- Territorio urbano da strutturare:
Ambiti per i nuovi insediamenti
Ambiti di sostituzione
Ambiti di trasformazione
- Territorio urbano strutturato:
Ambiti da riqualificare
Ambiti consolidati di qualificazione diffusa
Ambiti in via di consolidamento
Ambiti pianificati consolidati
Ambiti storici
- Territorio rurale:
Ambiti di valore naturale e ambientale
Ambiti agricoli di rilievo paesaggistico
All'interno della Classificazione del territorio è presente anche la rappresentazione della ripartizione del territorio in base alle Situazioni, ossia l'identificazione ad una dimensione più locale, sviluppata in base all'identità storico-caratteristica di 34 aree. All'interno del Quadro normativo, per ciascuna di queste, vengono regolate le priorità e gli interventi mirati a migliorare la qualità della vita dei cittadini che le abitano.
Ultimo aggiornamento: 21/09/2018