Tu sei qui

PUG - Disciplina del Piano

Azione 1.2a Salvaguardare la biodiversità e i principali servizi ecosistemici di collina e di pianura

 

> Descrizione  
Il Piano riconosce l’importante funzione ecosistemica delle aree naturali o rinaturalizzate e delle aree protette presenti sul territorio comunale come essenziale riserva di biodiversità e regolazione dei cicli naturali, nonché l’importante valore di approvvigionamento delle aree agricole.
 
1070
Le aree agricole di pianura, in parte incuneate fra gli insediamenti, sono spazi risparmiati dall’urbanizzazione che conservano elementi storico-paesaggistici a cui si riconosce un importante valore ecologico-ambientale. Le aree più esterne sono invece maggiormente vocate alla produzione e rappresentano parti che, per la valenza paesaggistica ed ecologica, erano già state tutelate nei precedenti piani (i cosiddetti “cunei agricoli” di nord-est e nord-ovest). La pianura garantisce un servizio ecosistemico di approvvigionamento legato soprattutto alle produzioni agroalimentari che da tempo hanno modificato fortemente il paesaggio originario inserendo le aree periurbane bolognesi nel più ampio contesto agricolo metropolitano. In minor misura la pianura garantisce l’approvvigionamento di materie prime naturali per la presenza di cave di argille, sabbie e ghiaie.
Nonostante la primaria destinazione produttiva, le parti di pregio sia paesaggistico sia culturale
esprimono una domanda di valorizzazione che può essere soddisfatta sostenendo per esempio
nuove forme di gestione che contemplino anche l’educazione ambientale e la fruizione pubblica.
 
1071
La collina è un territorio ad elevata fragilità idrogeologica, in gran parte rinaturalizzato, coperto da boschi in vari stadi di sviluppo. Le politiche di tutela attuate nei decenni scorsi hanno garantito l’effettiva salvaguardia di questo territorio, che oggi rappresenta un’importante riserva di biodiversità e svolge preziose funzioni di riequilibrio per la città. I servizi ecosistemici di regolazione sono fondamentali per leggere il ruolo della collina: oltre all’alto valore di biodiversità, essa regola la qualità dell’aria (per la presenza di una grande quantità di fitomassa) e il ciclo dell’acqua. Alla collina è attribuito anche un servizio di approvvigionamento, data la presenza di numerose attività agricole.
La presenza di boschi è in aumento ma scarsa è la produzione di legna. Alla collina va riconosciuto anche un’importante funzione fruitiva sia per la presenza di estesi parchi pubblici collinari sia per l’abitudine di molti cittadini bolognesi a svolgere sport e passare il tempo libero nell’area naturale più vicina alla città, per quanto percorsa in gran parte lungo le strade comunali che la solcano, considerata la perdurante mancanza di una rete integrata di sentieri. La complessità e la fragilità di questo territorio, unita alla sua potenzialità ecosistemica ha determinato le scelte per la regolazione del patrimonio edilizio esistente.
 
1072

Ad integrazione di finalità e obiettivi come declinati dal PTM e richiamati nelle Azioni 1.1a >> e 3.4a >>, il Piano, anche in relazione alla tutela e alla valorizzazione dei servizi ecosistemici riconosciuti nelle varie parti del territorio comunale con riferimento alla pianura, si propone di:

  • tutelare i residui cunei agricoli periurbani, conservandone la funzione produttiva;
  • aumentare le dotazioni ecologiche, con particolare riferimento alle fasce di salvaguardia, mitigazione e ambientazione lungo le principali infrastrutture, a partire dall’asse Autostrada-Tangenziale, e alle fasce filtro delle attività produttive non agricole (fasce verdi polifunzionali);
  • promuovere attività agricole in grado di coniugare redditività, rispetto per l’ambiente,funzioni ricreative e di educazione ambientale;
  • migliorare le generali condizioni di sicurezza idraulica e idrologica.
1073
Con riferimento alla collina il Piano si propone di:
  • conferma il contenimento dell'urbanizzazione escludendo anche incrementi volumetrici degli edifici esistenti, con la sola eccezione delle opere pubbliche e/o di interesse pubblico;
  • tutela le peculiarità idrogeologiche, morfologiche, ambientali e vegetazionali;
  • salvaguardare o ricostituire i processi naturali e gli equilibri idraulici, idrogeologici ed ecologici;
  • ridurre le criticità idrauliche legate all’interferenza tra la rete idrografica e gli insediamenti, in gran parte riferibili ai tombinamenti dei rii collinari sul perimetro dell’urbanizzato;
  • escludere nuovi interventi di tombinamento di rii collinari.
     
1074
> Campo di applicazione  
L’azione si applica ai seguenti elementi del Catalogo dati cartografici:
  • territorio rurale della collina >>;
  • territorio rurale della pianura >>.
     
101075
> Indirizzi per le politiche urbane  
Il Comune promuove le attività agricole in grado di coniugare redditività, rispetto per l’ambiente, funzioni ricreative e di educazione ambientale, anche attraverso la sperimentazione di nuove forme di gestione che favoriscano la fruizione pubblica - Azione 3.4a >>.
 
1076
Il Comune promuove interventi di forestazione su terreni di proprietà.
 
1077
Il Comune orienta le proprie politiche e regole di gestione del territorio rurale al quadro organico di strategie definite nell’Allegato 1 alle Norme del PTM - “Linee guida - Pianificazione per ecosistemi”.
 
1078
> Prescrizioni per gli interventi edilizi   
Nel territorio rurale della pianura, tutti gli interventi di realizzazione o potenziamento della rete stradale primaria, di cui al Regolamento edilizio - art. 35 >>, e tutti gli interventi di nuovo insediamento o ampliamento di funzioni non residenziali e non funzionali all’esercizio dell’attività agricola, devono realizzare fasce verdi polifunzionali di mitigazione e inserimento ambientale.
 
1079
Torna all'indice  

 


Azione 1.2b Potenziare l ’infrastruttura verde urbana

 

> Descrizione  
Il Piano riconosce ai suoli permeabili e alle aree connotate dalla presenza di vegetazione all’interno del territorio urbanizzato un’importante funzione ecosistemica di regolazione dei cicli naturali e di mitigazione dei rischi e degli effetti negativi dei cambiamenti climatici. A tale funzione va aggiunta l’erogazione di servizi sociali, fruitivi, e ricreativi del verde pubblico, in particolare nelle aree a maggiore densità abitativa.
 
1080
Il verde privato rappresenta quantitativamente un elemento importante del territorio urbano e,
nonostante la fruibilità sia limitata al proprietario, esso garantisce efficaci prestazioni ambientali per tutti, contribuendo positivamente al microclima e all’attenuazione dell’inquinamento attraverso un’efficace azione di fitorimozione e fitodepurazione per l’aria, il suolo e l’acqua. Inoltre, la possibilità di fruire di uno spazio aperto collegato all’abitazione o all’ambiente di lavoro contribuisce al benessere di chi lo abita.
 
1081
Il verde pubblico rappresenta un patrimonio di dimensioni rilevanti e riveste un ruolo strategico nel disegno del paesaggio urbano bolognese, soprattutto in relazione alla sua notevole articolazione (parchi, giardini, orti urbani, centri sportivi, verde scolastico, verde di arredo, viali alberati, boschi, fasce boscate di mitigazione, aree naturali, ecc.). Il sistema dei parchi e giardini costituisce gran parte dell’offerta pubblica di spazi che incoraggiano le attività all’aria aperta e contribuiscono alla creazione di opportunità ricreative e di aggregazione sociale, un vero e proprio sistema di servizi ecosistemici sociali, fruitivi e ricreativi.
 
1082
Il Piano prevede che ogni intervento urbanistico ed edilizio contribuisca al miglioramento della
permeabilità dei suoli e del drenaggio urbano. Ogni progetto deve dimostrare di avere analizzato le diverse alternative possibili al fine di ridurre l’impermeabilizzazione conseguente alle costruzioni e alle pavimentazioni e di aumentare il drenaggio urbano, perseguendo il miglioramento rispetto allo stato di fatto.
 
1083
> Campo di applicazione  
L’azione si applica e ai seguenti elementi della Tavola dei vincoli - Altre perimetrazioni:
  • perimetro del territorio urbanizzato >>.
     
1084
> Indirizzi per le politiche urbane  
Il Comune promuove interventi di forestazione urbana a diverse scale: impianto di masse arboree nei nuovi parchi pubblici e come articolazione/arricchimento di quelli esistenti, realizzazione di filari e fasce arboree polifunzionali a mitigazione di infrastrutture, piccoli interventi di greening urbano, messa a dimora di alberi particolarmente performanti, rinverdimento di involucri edilizi di edifici pubblici. Obiettivo principale è il miglioramento del bilancio arboreo urbano.
 
1085
Il Comune, nell’ottica di aumentare la quantità e la qualità degli spazi verdi pubblici promuove anche azioni di miglioramento estetico-funzionale delle colonie ortive esistenti, insieme alla creazione di nuove, riconoscendo agli orti urbani una fondamentale funzione sociale (presidio del territorio e occasione di socializzazione), ambientale e paesaggistica.
 
1086
Il Comune richiede che gli interventi di miglioramento di infrastrutture siano sempre accompagnati dalla realizzazione di fasce verdi polifunzionali di mitigazione e inserimento ambientale.
 
1087
Il Comune partecipa ai finanziamenti europei in materia di conservazione della natura, protezione ambientale e azione per il clima.
 
1088
> Condizioni di sostenibilità per gli interventi urbanistici  
Gli interventi urbanistici devono migliorare il valore dell’indice di riduzione dell’impatto edilizio (RIE) rispetto allo stato di fatto, intervenendo sulla permeabilità delle superfici e sulla fitomassa, garantendo un indice RIE di progetto di valore non inferiore al livello prestazionale di cui al Regolamento edilizio - art. 28 - P4 Regolazione dei cicli naturali >>.
 
1089
Gli interventi urbanistici riconoscendo la funzione ecosistemica dei suoli permeabili e della relativa componente vegetale presenti all’interno dell’area oggetto di trasformazione, rendono conto delle modifiche proposte attraverso un’analisi qualitativa dei servizi ecosistemici erogati mettendo a confronto lo stato di fatto e quello di progetto.
 
1090
Gli interventi urbanistici devono realizzare dotazioni di verde pubblico, misure di compensazione e riequilibrio ambientale e dotazioni ecologiche e ambientali, come indicato nell’Azione 2.2a >> e porre a dimora nuove alberature di alto fusto nelle aree verdi private di pertinenza, nelle modalità e quantità dettagliate nel Regolamento edilizio - art. 28 - P4 Regolazione dei cicli naturali >>.
 
1091
Le nuove dotazioni di verde pubblico e le aree verdi private devono essere prioritariamente realizzate nelle aree dove i suoli si presentano integri (rispetto alle prestazioni ecosistemiche e quindi dal punto di vista chimico, fisico e biologico) o comunque meno antropizzati, nelle modalità dettagliate nel Regolamento edilizio - art. 51 >>.
 
1092
L’intervento di Ristrutturazione urbanistica che si trova nelle condizioni di poter monetizzare la dotazione di verde pubblico - Azione 2.2a >>, deve comunque garantire un livello di prestazioni ecosistemiche di regolazione pari a quello corrispondente al verde monetizzato, da raggiungere con fitomassa, superfici a verde privato e rinverdimento degli involucri edilizi.
 
1093
La realizzazione di parcheggi pubblici o aree private specificatamente concepite e attrezzate per la sosta dei veicoli (E7), realizzate a raso, deve garantire la permeabilità delle aree secondo le prestazioni di cui al Regolamento edilizio - art. 38 >> rispetto al tipo di superficie, alla direzione del deflusso delle acque, al numero minimo delle alberature e la loro localizzazione.
 
1094
I parcheggi privati pertinenziali, di cui all’azione 2.2a >>, non possono essere realizzati a raso nelle aree di pertinenza. I parcheggi interrati devono essere realizzati includendo integralmente la proiezione della superficie coperta dell'edificio. La parte di parcheggio eventualmente eccedente tale proiezione deve essere coperta da uno strato di verde pensile alberato di cui al Regolamento edilizio - art. 65 >>.
 
1095
Nel territorio urbano gli interventi urbanistici devono contribuire all’incremento della dotazione di
suoli permeabili e al miglioramento del drenaggio urbano al fine di migliorare la risposta idrologica del territorio compatibilmente con la tutela qualitativa delle falde e la stabilità dei versanti e del sottosuolo, secondo le indicazioni del Regolamento Edilizio - artt. 51 >> e 53 >>.
 
1096
> Prescrizioni per gli interventi edilizi  
Gli interventi di Qualificazione edilizia trasformativa e le opere che intervengono sulla pavimentazione di spazi aperti (ad esclusione della de-pavimentazione o della pavimentazione con materiali permeabili o semipermeabili, di cui al Regolamento edilizio - art. 51 >>), devono dimostrare di avere analizzato le alternative progettuali che riducono l’impermeabilizzazione confrontando sia in termini quantitativi (% mq costruiti/pavimentati rispetto all’area del lotto) che prestazionali (tetti verdi, pavimentazioni permeabili o semipermeabili ed altri elementi tecnici utili per migliorare i deflussi delle superfici) lo stato di fatto con quello di progetto, rendendo conto della scelta effettuata, e documentare le soluzioni adottate.
 
1097
Nel territorio urbanizzato esterno al nucleo di antica formazione (di cui al Catalogo dati cartografici “Tessuti della città storica”), tutti gli interventi di Qualificazione edilizia trasformativa e le opere che intervengano sulla pavimentazione di spazi aperti (ad esclusione della de-pavimentazione o della pavimentazione con materiali permeabili o semipermeabili, di cui al Regolamento edilizio - art. 51 >>) devono perseguire il miglioramento delle prestazioni ambientali del lotto attraverso il controllo dell’indice di riduzione dell’impatto edilizio (RIE). Tali interventi devono garantire un indice RIE di progetto migliorativo rispetto allo stato di fatto e di valore non inferiore al livello prestazionale di cui al Regolamento edilizio - art. 28 - P4 Regolazione dei cicli naturali >>. Qualsiasi modificazione alle superfici esistenti già assoggettate alla verifica dell’indice RIE (superfici trattate a verde, superfici non trattate a verde, pavimentazioni permeabili o semipermeabili, alberature, ecc) comporta la revisione della verifica stessa.
 
1098
Eventuali deroghe al raggiungimento dell’indice RIE di riferimento o al criterio di miglioramento,
potranno essere valutate solo in caso di evidenti impossibilità tecniche adeguatamente documentate e dimostrando di raggiungere comunque le migliori prestazioni ambientali possibili anche attraverso l'adozione di soluzioni tecniche di rinverdimento degli involucri edilizi (es. pareti verdi). Le modalità attuative dell’indice RIE sono dettagliate nel Regolamento edilizio - art. 28 - P4 Regolazione dei cicli naturali >>.
 
1099
La realizzazione di tetti verdi, di cui al Regolamento edilizio - art. 65 >>, è obbligatoria in interventi di Qualificazione edilizia trasformativi con funzione turistico-ricettiva (B), produttiva (C), direzionale (D), commerciale (E) e di edifici pubblici, ad esclusione di eventuale incompatibilità con Azione 2.4a >> e 2.4c >> e con le modalità e le prescrizioni definite nel Regolamento edilizio - art. 73 >> o di specifica normativa sulla sicurezza.
 
1100
La realizzazione di parcheggi pubblici o aree private specificatamente concepite e attrezzate per la sosta dei veicoli (uso E7), realizzate a raso deve garantire la permeabilità delle aree secondo le prestazioni definite dal Regolamento edilizio - artt. 38 >> rispetto al tipo di superficie, alla direzione del deflusso delle acque, al numero minimo delle alberature e la loro localizzazione.
 
1101
In tutti gli interventi di Qualificazione edilizia trasformativi i parcheggi pertinenziali privati, di cui all’azione 2.2a >>, non possono essere realizzati a raso nelle aree di pertinenza e i parcheggi interrati devono essere realizzati includendo integralmente la proiezione della superficie coperta dell'edificio. La parte di parcheggio eventualmente eccedente tale proiezione deve essere coperta da uno strato di verde pensile alberato di cui al Regolamento edilizio art. 65 >>. Eventuali deroghe potranno essere valutate solo in caso di evidenti impossibilità tecniche adeguatamente documentate e dimostrando di garantire la permeabilità delle aree.
 
1102
Negli interventi di Qualificazione edilizia conservativa, è comunque ammessa la realizzazione di parcheggi pertinenziali privati interrati, con le prescrizioni di cui sopra.
 
1103
Tutti gli interventi di Qualificazione edilizia trasformativa che prevedano la modifica dell’area di pertinenza degli edifici devono porre a dimora nuove alberature di alto fusto nelle modalità e quantità dettagliate nel Regolamento Edilizio - art. 28 - P4 Regolazione dei cicli naturali >>.
 
1104
Torna all'indice  

 


Azione 1.2c Costruire un’infrastruttura blu urbana

 

> Descrizione  
Il Piano tutela, valorizza ed implementa il sistema delle infrastrutture blu ovvero sistemi naturali, manufatti, tecnologie che utilizzano il suolo e la vegetazione per lo scorrimento, l’infiltrazione, l’evapotraspirazione e/o il riciclo delle acque (reticolo idrografico, reticolo di Bonifica, reticolo dei canali e bacini idrici tra cui s tagni e zone umide, aree di b ioritenzione vegetata, bacini di detenzione).
 
1105
Le azioni del Piano contribuiscono a garantire sicurezza idraulica, funzioni ecologiche, condizioni di salubrità e benessere di chi vive il territorio, nonchè qualità dell’ambiente fluviale e valorizzazione storico-culturale dei manufatti idraulici storici.
 
1106
Le infrastrutture blu oltre a consentire lo scorrimento, la sedimentazione e l’infiltrazione delle acque, aiutano a salvaguardare la biodiversità, ad abbattere gli inquinanti atmosferici, a ridurre la domanda di energia, a mitigare l’effetto dell’isola di calore urbana. Costituiscono inoltre elementi di attrazione naturalistico-ricreativa.
 
1107
Particolare attenzione è rivolta agli invasi, naturali o artificiali, esistenti che oltre alle funzioni proprie di tutte le infrastrutture blu, contribuiscono a fronteggiare la crisi idrica nei mesi estivi costituendo una fonte di acque non pregiate, mitigare l’eccesso di portate meteoriche nei periodi di forti piogge immagazzinando volumi e promuovendo la restituzione della risorsa al ciclo idrico nei modi e tempi opportuni, migliorare la qualità delle acque mediante processi di fitodepurazione.
 
1108
> Campo di applicazione  
L’azione si applica ai seguenti elementi del Catalogo dati cartografici:
  • territorio comunale >>;
  • invasi dei principali bacini idrici >>;
e ai seguenti elementi della Tavola dei vincoli - Risorse idriche e assetto idrogeologico:
  • alvei attivi e invasi dei bacini idrici >>.
     
1109
> Indirizzi per le politiche urbane  
Il Comune riconosce nel “Contratto di fiume di Reno e dei canali bolognesi” lo strumento per sviluppare ed attuare le politiche per la rete delle acque bolognesi perseguendo la tutela e la corretta gestione delle risorse idriche, la valorizzazione dei territori fluviali e la salvaguardia del rischio idraulico e contribuendo allo sviluppo locale di tali aree. Attraverso il Contratto di fiume ci si pone l’obiettivo di aumentare la resilienza del territorio rispetto agli impatti del cambiamento climatico coniugando le esigenze di tutti i portatori di interesse pubblici e privati in maniera coerente con gli obiettivi di qualità e sicurezza della risorsa idrica e dei territori connessi.
 
1110
Il Comune riconosce il valore ambientale ed ecologico dei bacini esistenti nel proprio territorio, adottando politiche specifiche mirate alla loro conservazione e valorizzazione.
 
1111
Il Comune contribuisce e promuove il potenziamento degli investimenti pubblici finalizzati al rinnovo delle reti e infrastrutture acquedottistiche e al miglioramento del trattamento delle acque reflue.
 
1112
> Condizioni di sostenibilità per gli interventi urbanistici  
Gli interventi urbanistici che interessano aree su cui insistono bacini idrici esistenti devono:
  • tutelare i volumi d’invaso esistenti ed eventualmente potenziarli;
  • approvvigionarsi dall'invaso per usi non potabili;
  • recapitare le acque bianche non riutilizzate nell’invaso ed eventualmente usare l’invaso per la laminazione;
  • tutelare la biodiversità intesa come sviluppo di specie animali e vegetali diversificate.
     
1113
Torna all'indice  

 


Azione 1.2d Mantenere in alveo le portate naturali e ridurre i prelievi da acque di falda

 

> Descrizione  
Il Piano tutela e valorizza le infrastrutture blu (reti idriche ed invasi, naturali o artificiali) cercando di mantenere in alveo le portate naturali e riducendo i prelievi dalle acque di falda.
 
1114
Da una parte contribuisce a mitigare l’eccesso di portate meteoriche nei periodi di piogge intense immagazzinando volumi e promuovendo la restituzione della risorsa al ciclo idrico nei modi e tempi opportuni. Dall’altra cerca di fronteggiare la crisi idrica nei mesi estivi costituendo una fonte di acque non pregiate.
 
1115
Al fine di ridurre il consumo di acqua potabile occorre prevedere impianti e accorgimenti tecnologici e impiantistici che limitino gli sprechi e consentano l’utilizzo di fonti alternative all’acquedotto.
 
1116
> Campo di applicazione  
L’azione si applica ai seguenti elementi del Catalogo dati cartografici:
  • territorio comunale >>;
  • principali reti di acqua non potabile (acquedotto industriale Dozza-Frullo, reticolo Bonifica Renana, “tubone” e “tubino” da CER, Canaletta Reno-75), Canale di Reno, Canale Ghisiliera, Cavaticcio, Canaletta Lame o bacini esistenti - aree distanti 300 metri >>.
     
1117
> Indirizzi per le politiche urbane  
Il Comune individua attraverso Piani di azione, i settori di intervento e le modalità più idonee per mettere in atto misure concrete di riduzione dei prelievi di risorse idriche naturali, definendo tempi e responsabilità.
 
1118
Il Comune, attraverso i propri gestori dei servizi, promuove le azioni di efficientamento della rete di distribuzione idrica civile e le politiche di riduzione dei consumi domestici e non domestici.
 
1119
Il Comune, attraverso la Cabina di regia per la regolazione del nodo idraulico della Chiusa di Casalecchio, opera affinché nei mesi estivi possa essere disponibile una portata circolante nei canali atta a soddisfare tutti gli usi previsti.
 
1120
> Condizioni di sostenibilità per gli interventi urbanistici  
Nel territorio comunale gli interventi urbanistici che riguardano la trasformazione di volumi eccedenti i 20.000 mc devono raggiungere il livello prestazionale eccellente di cui al Regolamento edilizio - art. 28 - P2 - Risparmio e riuso delle acque >>; mentre gli interventi urbanistici che riguardano la trasformazione di volumi fino a 20.000 mc devono raggiungere il livello prestazionale migliorativo
 
1121

Gli interventi urbanistici devono inoltre:

  • accumulare le acque meteoriche non contaminate, come definite nel Regolamento edilizio - art. 53 >>, e realizzare una rete duale di adduzione e distribuzione per usi compatibili interna ed esterna agli edifici. Le acque meteoriche non riutilizzate e non contaminate dovranno essere gestite nel seguente ordine di priorità:
  • recapitate sul suolo o nei primi strati del sottosuolo, inteso come spessore di profondità massima di 2 m dalla linea di campagna, mantenendo un franco di tutela di copertura e protezione dal primo e più alto livello piezometrico di almeno 1 m, come previsto dalle “Linee guida sull’adozione di tecniche di drenaggio urbano sostenibile per una città più resiliente ai cambiamenti climatici” >>;
  • recapitate in un corpo idrico superficiale limitrofo (eventuali problemi altimetrici dovranno essere superati con adeguate dotazioni impiantistiche e non dovranno di norma costituire motivo di non allacciamento) previa laminazione qualora prevista dagli strumenti di pianificazione di settore o prescritta dall’ente gestore;
  • recapitate in una rete fognaria separata bianca;
  • solo in ultima istanza recapitate alla fognatura pubblica mista (in questo caso devono essere valutate opere o oneri di compensazione nella misura proporzionale alle portate scaricate);
  • verificare la disponibilità di fonti di approvvigionamento alternative (reticolo idraulico, rete industriale, falda superficiale…) qualora le trasformazioni necessitino di un fabbisogno di acqua non potabile (usi diversi dal potabile) in misura maggiore rispetto alle quantità ottenibili dal riuso di acque meteoriche e grigie degli edifici (parte delle acque domestiche derivate dagli scarichi della cucina, della doccia, vasche da bagno e lavandini), come definite nel Regolamento edilizio - art. 28 - P2 - Risparmio e riuso delle acque >>;
  • adottare soluzioni sostenibili di drenaggio urbano (SuDS) di cui al Regolamento edilizio - art. 53 >>;
  • dimensionare le reti considerando un tempo di ritorno di 25 anni.
     
1122
Gli interventi urbanistici da realizzarsi entro la fascia di 300 m dalle principali reti di acqua non
potabile (acquedotto industriale Dozza-Frullo, reticolo Bonifica Renana, “tubone” e “tubino” da CER, Canaletta Reno-75), dal Canale di Reno, dal Canale Ghisiliera, dal Cavaticcio, dalla Canaletta Lame o da bacini esistenti, devono riutilizzare le acque del reticolo per usi non potabili compatibili, previa verifica con l’Ente Gestore.
 
1123
Gli interventi urbanistici che riguardano la trasformazione di volumi eccedenti i 20.000 mc devono dimostrare il controllo dei volumi di deflusso meteorico scaricati nei ricettori naturali o artificiali. Tali volumi devono essere inferiori ai volumi scaricati nello stato di fatto e devono comunque rispettare i valori di portata massima in uscita dai nuovi insediamenti e gli eventuali volumi di laminazione come definiti nel Regolamento edilizio - art. 53 >>.
 
1124
> Prescrizioni per gli interventi edilizi  
Nel territorio comunale gli interventi di Qualificazione edilizia trasformativa devono raggiungere il livello prestazionale migliorativo di cui al Regolamento edilizio - art. 28 - P2 - Risparmio e riuso delle acque >>.
 
1125
Gl i interventi di Qualificazione edilizia conservativa che coinvolgono l'intero impianto idrico-sanitario e di riscaldamento dell’edificio devono raggiungere il livello prestazionale base di cui al Regolamento edilizio - art. 28 - P2 - Risparmio e riuso delle acque >>.
 
1126
Gli interventi edilizi da realizzarsi entro la fascia di 300 m dalle principali reti di acqua non potabile (acquedotto industriale Dozza-Frullo, reticolo Bonifica Renana, “tubone” e “tubino” da CER, Canaletta Reno-75), dal Canale di Reno, dal Canale Ghisiliera, dal Cavaticcio, dalla Canaletta Lame o da bacini esistenti, devono riutilizzare le acque del reticolo per usi non potabili compatibili, previa verifica con l’Ente Gestore.
 
1127
Torna all'indice  

 


Azione 1.2e Migliorare la qualità delle acque superficiali

 

> Descrizione  
Il Piano prevede l’eliminazione delle interferenze delle acque reflue con i corpi idrici garantendo condizioni di igiene, salubrità e benessere ambientale ed evitando la formazione di popolazioni microbiche e potenzialmente patogene. Il miglioramento della qualità delle acque superficiali ne permetterà inoltre il riutilizzo per usi non potabili compatibili, in sinergia con le altre azioni del Piano, con l’obiettivo di ridurre i consumi di acqua potabile.
 
1128
> Campo di applicazione  
L’azione si applica ai seguenti elementi del Catalogo dati cartografici:
  • canali da risanare - aree distanti 20 metri >>;
  • reticolo idrografico minore - aree distanti 50 metri >>;
  • reticolo tombato - aree distanti 100 metri >>;
  • territorio comunale >>.
     
1129
> Indirizzi per le politiche urbane  
Come previsto nel Piano di Adattamento è necessario intervenire sul sistema di scolmatori fognari che interessa il Canale Navile a partire da quelli che si attivano più frequentemente e sversano portate più rilevanti. Gli interventi potranno anche prevedere la realizzazione di un trattamento delle acque scolmate per ridurre il carico organico sversato nel Canale, in particolare attraverso l’utilizzo di Sistemi Urbani di Drenaggio Sostenibile - SUDS e di Nature Based Solutions - NBS.
 
1130
> Condizioni di sostenibilità per gli interventi urbanistici  
Nel territorio comunale gli interventi urbanistici devono realizzare sistemi separati di raccolta delle acque reflue (bianche e nere) e, in caso di collettori esistenti e confluenti in reti fognarie miste (unitarie), provvedere al rifacimento dell’eventuale rete fognaria mista presente nel lotto di interesse separando la raccolta dei reflui in bianchi e neri; realizzare una rete di adduzione, distribuzione e accumulo delle acque meteoriche (rete duale) per usi compatibili interni o esterni agli edifici, identificando il recapito delle acque meteoriche non contaminate e non riutilizzate in un corpo idrico superficiale limitrofo quando possibile, o nel suolo, secondo lo stesso ordine di priorità indicato nell’Azione 1.2d >>;
 
1131
> Prescrizioni per gli interventi edilizi   
Gli interventi di Qualificazione edilizia trasformativa da realizzarsi entro la fascia di 50 m dal reticolo idrografico minore devono scaricare tutte le acque bianche non riutilizzate in tale rete, previa verifica con l’Ente Gestore.
 
1132
Gli interventi di Qualificazione edilizia trasformativa da realizzarsi entro la fascia di 100 m dal reticolo tombato devono recapitare i reflui neri ad una fognatura pubblica e recapitare le acque bianche non riutilizzate nel reticolo idrografico individuato.
 
1133
Gli interventi di Qualificazione edilizia trasformativa da realizzarsi entro la fascia di 20 m dai canali da risanare devono recapitare i reflui neri ad una fognatura pubblica eliminando l’eventuale recapito nel canale stesso, secondo le modalità definite dal Regolamento del Servizio idrico integrato >> (in particolare con l’uso di degrassatori, sollevamenti, valvole antireflusso, ...) e recapitare le acque bianche non riutilizzate nei canali individuati.
 
1134
Torna all'indice